Olimpo Informatico

[Zeus News]

Leggi l'articolo L'obbligo dei 14 anni per gli smartphone
Cresce un movimento per imporre gli smartphone solo dopo i 14 anni e i social solo dopo i 16 anni.


 
Foto di Eric Pickersgill
 

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[Homer S.]

[{terzio}]

Sono totalmente d'accordo: i ragazzi stanno crescendo male, per via della diseducazione implicita in questi 'servizi'.
Vieterei anche i videogiochi violenti prima dei sedici anni, anche loro altamente diseducativi, per usare un eufemismo.
Ma non dovrebbero esserci leggi per questo: dovrebbero essere i genitori a farlo, ma credo che ormai i genitori abbiano più problemi dei loro figli, per non accorgersi dei danni che provocano oggi agli uomini di domani.

[Homer S.]

Non dovrebbero esserci leggi per questo banalmente perché è nella natura umana voler infrangerle. Se vieti qualcosa senza motivarlo, attirerai anche coloro che a spiegargliene per esteso le ragioni ne starebbero alla larga.

[{Inqbo}]

Da questa via bisognerebbe limitare anche molte altre categorie di "inetti" che possono venire danneggiati o far danni con l'uso sconsiderato di smartphone e social: ottuagenari, boomer analfabeti di ritorno (e di andata. Ricordo un pizzaiolo dall'italiano incerto che formattava il suo PC di continuo...), e via così.
Il sogno dei politici che una volta preso il via categorizzerebbero sempre più in profondità.
Ma i tentativi di controllo si sono sempre infranti sul "non previsto". Da Sherwood al motorino a 14 anni al " vietato a" di qualsiasi genere.
I politici dovrebbero smettere di interferire e lasciare che la gente vada per la propria strada : " è perchè coloro che detengono l'autorità sono troppo innamorati dell'azione che la gente è difficile da governare..." Lao Tzu.

[zeross]

[Homer S.]

Cavalcando a pelo nella steppa a torso nudo con un mojito in mano.

[zeross]

[Homer S.]

L'avranno confuso con PEG Perego...

[zeross]

Comunque qui la situazione è un pelino molto più complessa ed articolata di come si evince dalla poche e stringate righe in cui si viene costretti a scrivere gli articoli.

lo Smartphone di cui si parla del telefono e solo un accessorio residuale, poiché gli elementi necessari agli attuali ragazzi sono:
uno schermo grande in grado di riprodurre immagini e filmati.
Telecamere in grado di riprendere e registrare immagini e filmati anche in movimento.
Una connessione internet veloce ed affidabile.
La possibilità di usare programmi sociali tipo Facebook, TikTok, Instagram, YouTube, Twitch, Telegram, WhatsApp, Twitter ( non lo chiamo X per far incazzare Elone Muschiato) per fare sapere al mondo che loro esistono.
In fondo anche come portamonete con cui pagare biglietti e consumazioni in modo virtuale con i Wallet

Di fare una telefonata non è in cima alle loro priorità, cosi usarlo per andare su internet in cerca di informazioni, serve solo a copiare durante i compiti in classe o poco più, usare un SMS o MMS e considerato una vergogna da sfigati rimbambiti, e la riservatezza dei dati personali, una roba di minchioni che non capiscono l'importanza di esserci sul mondo in vetrina.


Quando facevo l'insegnante ho provato a discutere con i ragazzi ma purtroppo i messaggi veicolati da alcuni social ( e non è solo TikTok ad avere un algoritmo velenoso, usato in maniera scientifica per ottenere il massimo danno possibile) fanno si che se non li usi non solo non sei nessuno ma addirittura sei un paria, e alcuni genitori spalleggiano i figli in maniera forte.

E questo è un problema, perché se nel mio caso, non ho avuto problemi a dissuaderlo ( cosa che il direttore scolastico non ha apprezzato), altri docenti subiscono senza poter reagire, e questo a sua volta alimenta la spirale.

Ecco quindi che alcuni hanno pensato ( idea nasce da due specialisti, il pedagogista Daniele Novara e dallo psicoterapeuta Alberto Pellai, poi gli altri si sono accodati) che se esiste un divieto generalizzato dello smartphone, che valga erga omnes, non ci sarebbe alcune discriminazione tra chi lo usa e chi no, e quindi se creerebbe un livellamento delle aspettative sociali, e senza questa pressione si potrebbe ( e qui e molto teorico perché se in famiglia vi sono smartphone ecco che il minore può aggirare il divieto) far si che il minore dedichi più tempo alle iterazioni sociali ( giocare di persona con gli amici) invece i isolarsi in stanze buie.

Ho visto materialmente il cambio di situazione. nel 2002 nel SPDC servizio diagnosi prevenzione e cura dell'ospedale c'erano solo pazienti adulti, adesso e sempre meno della meta ma ci sono adolescenti e preadolescenti, in un posto che venti anni fa non ce ne era nessuno!
Questa deriva da tre fattori che purtroppo i giornalisti nella loro stragrande maggioranza non capiscono ( o non vogliono capire) ovvero:
la pubblicità li prende di mira, intesa come messaggio a loro destinati, senza che ci possa essere un controllo di alcun tipo, e con una intensità da bombardamento putiniano!
Su YouTube siamo arrivati a blocchi pubblicitari ogni sei minuti!
Molti Algoritmi dei social media sono progettati per mostrare a certi tipi di pubblico certi elementi, a seconda delle situazioni.
TikTok mostra ai giovani cinesi tutti video con un intento formativo educativo volto al miglioramento, mentre in occidente vengono mostrati dall'algoritmo ( che è quindi e personalizzabile e in ultima analisi manipolabile) tutti i video più nichilisti autodistruttivi e denigratori possibili.
Purtroppo non è l'unica piattaforma discutibile, ce ne sono molte altre come ad esempio Facebook, Twitter dopo Elone, ed altre che si distinguono per propagandare scemenze come verità dando voce a legioni di imbecille che hanno lo stesso diritto di parlare di un premio nobel.
Ed in ultimo l'isolamento che gli preclude sia la possibilità di far crescere la propri personalità con il confronto con altre personalità differenti, e quindi allena la mente a gestire diverse situazioni, e poi riduce la possibilità di comprendere che il mondo non e composto dalla versione digitale che gli viene prospettata innanzi ma è fatto da situazioni in cui spesso bisogna sapere mediare con gli altri.
La libertà di un essere umano termina dove inizia la libertà degli altri esseri umani e viceversa.

Un divieto funziona? per esperienza personale dico assolutamente di no, ma non fare assolutamente niente non migliorerà la situazione.

[Homer S.]

Ogni volta che poni un limite, in qualche modo agevoli il privilegio dei ricchi a scapito dei poveri, che dunque diventano rispettivamente meno e più ricchi, e più e più poveri. Vale qui come altrove.

[{non più giovane}]

Quando ero bambino io non esistevano videogiochi "violenti", ed i giocattoli più venduti erano le armi giocattolo e tutti i maschietti giocavano alla guerra. Quello che è cambiato e che adesso lo si fa davanti ad uno schermo (almeno noi facevamo un po' di moto).
I divieti servono solo se i genitori li accettano e li fanno rispettare. Come per il fumo e l'alcool quando sono a casa mia faccio quello che voglio se non sono controllato. E come per il fumo e l'alcool alla fine cercherò di trasgredire. Perchè alla fine ogni generazione ha trasgredito ai divieti di quella precedente.
Quello che manca non è l'educazione dei ragazzi, ma dei genitori. E' più comodo, al ristorante, distrarre un bambino di due anni con un cellulare che interagire con lui e goderselo.

[Homer S.]

[Feibrix]

[Homer S.]

[Milton]

[Homer S.]

[zeross]

Ti potrei rispondere che io sono un tantino prolisso e logorroico nell'esposizione e quindi condensare potrebbe essere una buona soluzione.

certo non so perché mi e tornato in mente quel giocatore che intervistato da un giornalista ( poi ripreso dalla Gialappa's Band) affermava di essere pienamente d'accordo a metà con quello che diceva il suo allenatore!

[Homer S.]

Garzya.

[Gladiator]