Il mondo anglosassone è sempre stato oscuro e repressivo, anche se stavolta l'italietta solare, patria di governanti cialtroni e sottomessi, non è da meno.
Ci hanno già provato in america se ricordo bene.
Lo hanno dismesso dopo tre-quattro mesi perchè identificava i quartieri afroamericani come zone a rischio (RAZZISMOOOOLOO!O!O"!(!()!)!)!)!))!(!!O!II!I!!!!"!!11211!11).
Si vero, avevano provato anche in America e non ci vuole un'IA sofisticata per capire quali sono le zone più a rischio e le persone più a rischio. Carnefici e vittime possono anche fare parte della stessa zona e categoria perché più esposti. Sarebbe anche ovvio inserire eventuali clan mafiosi nella mischia e report dippsichiatri e psicologi. Bisogna però capire che per fare ciò bisogna rinunciare ad un po' di privacy (ma anche il segreto professionale dei medici psichiatri e psicologi) e lasciare da parte eventuali pregiudizi.
Ci hanno già provato in america se ricordo bene.
Lo hanno dismesso dopo tre-quattro mesi perchè identificava i quartieri afroamericani come zone a rischio (RAZZISMOOOOLOO!O!O"!(!()!)!)!)!))!(!!O!II!I!!!!"!!11211!11).
Registrato: 24/12/21 10:59 Messaggi: 6348 Residenza: Ormai ci sono solo io qui in pianta stabile, che lo chiedete a fare?
Inviato: 12 Apr 2025 12:00 Oggetto:
{utente anonimo} ha scritto:
Lo hanno dismesso dopo tre-quattro mesi perchè identificava i quartieri afroamericani come zone a rischio
Stai entrando in un terreno spinoso. Se una conclusione è suffragata dalla logica e coincide con una teoria discriminatoria, dirla falsa per questo può sottrarti dei dati importanti.
Il problema non è se certi ambienti sono reputati a rischio, è se lo sono solo sul presupposto di chi vi abita; ma se il dato statistico sui reati censiti suffraga la teoria, non è una buona idea scartarla per buonismo ideologico.
Registrato: 05/12/10 21:32 Messaggi: 14228 Residenza: Purtroppo o per fortuna Italia
Inviato: 13 Apr 2025 15:43 Oggetto:
Un conto è identificare, in base a dati storici e statistici determinate aree come più a rischio per la commissione di crimini, altro conto è identificare persone , in basa a criteri proprietari e arbitrari come potenziali criminali da attenzionare e, magari in futuro, anche arrestare preventivamente come in Minority Report prima che commettano il crimine, in questo caso, sulla base di una probabilità statistica che lo facciano...
Ci hanno già provato in America se ricordo bene.
Lo hanno dismesso dopo tre-quattro mesi perché identificava i quartieri afroamericani come zone a rischio (RAZZISMOOOOLOO!O!O"!(!()!)!)!)!))!(!!O!II!I!!!!"!!11211!11).
L'errore di quel sistema si basava appunto sulla raccolta ed inserimento dei dati, che si basava su denunce di reato, e non sull'esito dei processi, per cui se uno veniva denunciato il sistema lo inseriva ma se era assolto non toglieva il dato.
Altro problema del modello e che doveva inserire un rapporto tra luogo e popolazione residente, per individuare le zone a rischio, tralasciando il fatto che uno spaccio di droga potrebbe non trovarsi nello stesso quartiere dove in realtà ci sono le ville dei boss.
Poi come si evince ne calcolava la frequenza senza tenere conto della efferatezza, per cui le stragi nei campus e nelle scuole non risultavano statisticamente rilevanti!
Troppo deficitario, quando se ne sono accorti, hanno preso in considerazione l'ipotesi di inserire le variabili richieste, ma il sistema come si trovava allora non era semplicemente in grado di processarle per tempo .......
Il problema grosso dei sistemi fin qui testati, è che si auto-alimentano.
Una zona viene marchiata come "pericolosa" per via dei dati sui crimini passati. Questo comporta che sarà soggetta a maggiori controlli, ovviamente. Ma maggiori controlli portano a più crimini rilevati (non commessi, attenzione, che magari possono anche diminuire), da cui deriva una valutazione di ancora maggiore pericolosità, e così via.
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