zeross Amministratore


Registrato: 19/11/08 12:04 Messaggi: 8242 Residenza: Atlantica
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Inviato: 25 Lug 2025 17:17 Oggetto: |
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Ci sono delle logiche industriali, commerciali e finanziarie dietro a questa operazione, ma dobbiamo innanzitutto chiarire che quando si parla di rete di trasmissione cellulare, non ci sono solo le reti di ripetitori del segnale di telefonia mobile di proprietà ma ci sono anche altre società come ad esempio APW Italia, Retelit, Rete Ferroviaria Italiana, che affittano banda agli operatori.
La loro origine deriva dal fatto che all'inizio gli operatori che mettevano i pali per i ripetitori erano i concessionari ( TIM, Omnitel, Wind, BLU, H3G, IPSE2000) e avvenendo fusioni ed acquisizioni si sono verificati doppioni dei punti di trasmissioni che hanno portato a dismissioni a favore di concorrenti oppure di altre società che hanno acquisito i punti per affittarli a chi ne avesse bisogno.
Questo significa che passare da un fornitore all'altro per un MVNO non vuol dire automaticamente un miglioramento o peggioramento della copertura e del servizio.
Nel caso di PosteMobile appoggiarsi alla rete di TIM non è uno svantaggio rispetto a Vodafone, poiché la rete di Telecom è una delle più vecchie come età di apertura e quindi con i punti migliori.
La rete più estesa rimane comunque quella di WindTre, mentre la peggiore e quella di Iliad.
Vodafone venendo assorbita da Fastweb, permette a quest'ultima di diventare un reale concorrente nel rete cellulare.
Stesso discorso per Postemobile che può pensare seriamente ad incorporare al suo interno TIM, e quindi tornare nella visione del governo ad essere un campione nazionale.
Non è assurdo pensare alla cosiddetta integrazione verticale come ai tempi della IRI-STET con SIP, che offriva dei vantaggi, che non sono economici, ma strategici, e quando hai che fare con servizi delicati, ragionare solo in termini strettamente economici e solo una puttanata grandissima, che a quanto pare sembrano aver compreso finalmente. |
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