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Zeus News Ospite
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{Paolo} Ospite
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Inviato: 09 Set 2025 10:13 Oggetto: |
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questi sarebbero i vantaggi della globalizzazione ? Non credo, questa è solo interpretazione della stessa. Invece di bloccare questi siti all'origine permettono questo scempio, facendo valere il solito detto "punirne uno per educarne cento". Ma vaff... |
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{luca} Ospite
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Inviato: 09 Set 2025 10:30 Oggetto: |
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"[..] ha vissuto un'esperienza che evidenzia i rischi nascosti degli acquisti online su piattaforme internazionali come Temu".
Come evidenziato nell'articolo è impossibile che l'utente verifichi la provenienza della merce.
Questa aberrazione racconta solo di come troppo spesso le normative siano ferocemente e ottusamente avverse ai cittadini, e come chi le fa rispettare si riduca a una macchina che esegue ordini altrui senza neanche la mediazione dell'intelletto.
E adesso ci sarà un ricorso, giustamente, che insieme ad altri infiniti ricorsi intaserà ancora di più la già sfiancata e tutt'altro che giusta giustizia italiana, per non parlare dell'altrettanto ingiusto esborso del cliente di Temu, e della seccatura pluriennale che un ricorso rappresenta.
Solo gli avvocati ridono, come sempre. |
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zeross Amministratore


Registrato: 19/11/08 12:04 Messaggi: 8488 Residenza: Atlantica
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Inviato: 09 Set 2025 20:16 Oggetto: |
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Questo è un tipico caso di ambiguità legislativa che in materia penale non è ammissibile.
Perchè vi sia un reo penalmente perseguibile vi devono essere tutta una serie di condizioni.
L’Illecita del comportamento, che unito all'animus delinquenziale e la consapevolezza della condotta contra legem configurano il reato.
In questo caso non solo il sig. A.G. non sapeva di compiere un reato, ovvero l'introduzione nel territorio italiano di merce contraffatta, ma ignorava anche che quella merce era contraffatta.
Questa distinzione non è irrilevante poiché facendo ricorso, la dogana deve dimostrare, davanti al giudice, con delle prove, che A.G. avesse intenzione di compiere il reato, e fosse consapevole che la merce fosse contraffatta.
Per far valere le proprie ragioni bisogna presentare istanza di ricorso davanti ad un giudice pagando il contributo unificato di 528 euro, più gli onorari legali ed altre spese.
dopo circa 6/7 anni il A.G. avrà sentenza che gli darà ragione.
il Tempo, i soldi, le scocciature non le rimborsa nessuno.  |
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