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Commercio Iniquo
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 18 Nov 2005 00:00    Oggetto: Commercio Iniquo Rispondi citando

Commenti all'articolo Commercio Iniquo
Un libro che racconta in modo politicamente non corretto le vicende delle materie prime, cacao, caffè, cotone, pepe e dei popoli che le producono. E attacca il miraggio del commercio equo e solidale.
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Ospite






MessaggioInviato: 08 Dic 2005 02:00    Oggetto: Alzi la mano chi ci ha mai creduto Rispondi citando

L'unica beneficenza vera e disinteressata è quella che facciamo direttamente con le nostre mani dove sappiamo personalmente che non andrà sprecata. Tutto il resto è solo un grosso punto interrogativo.
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Oronzo
Ospite





MessaggioInviato: 08 Dic 2005 08:31    Oggetto: Hai perfettamente ragione. Rispondi citando

E non dimentichiamo che non esiste solo l'elemosina.
Esistono anche le opere buone nelle quali impegnamo il nostro tempo e la nostra vita:
"Se riuscirai a far sorridere un bimbo, un angelo sorriderà in cielo".
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{Checco}
Ospite





MessaggioInviato: 08 Dic 2005 17:32    Oggetto: Non sono daccordo Rispondi citando

Forse voi non siete mai entrati in una Bottega del Mondo, se non per comprare un prodotto.
Provate ad informarvi sui progetti che ci sono dietro e se volete potete anche andare a visitarli e vedere con i vostri occhi chi sono le persone che lavorano sui progetti, come lavorano e come vengono trattati.
Io l'ho fatto e per questo non concordo con voi
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{utente anonimo}
Ospite





MessaggioInviato: 08 Dic 2005 19:06    Oggetto: Rispondi citando

"Innanzitutto rileva il paradosso per cui la Svizzera è il Paese europeo in cui i prodotti equi e solidali sono più venduti, perché sostenuti dalla grande catena Coop, e nel contempo è il Paese in cui hanno sede i paradisi fiscali delle multinazionali dalle produzioni non eticamente corrette."
Fatemi capire, questo sarebbe un argomento?
Per criticare il CE&S costui sosterrebbe che in un paese dalle politiche economiche criticabili i citadini non dovrebbero fare acquisti equi?
Ma è un genio 'sto giornalista, davero un libro comico da non perdere.
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Pier Luigi Tolardo
Semidio
Semidio


Registrato: 09/04/05 13:17
Messaggi: 312
Residenza: Novara

MessaggioInviato: 08 Dic 2005 19:42    Oggetto: Personalmente.... Rispondi citando

Personalmente sono giù entrato in Botteghe del Commercio Equo e Solidale, ad esempio in quella che nella mia città , Novara, si trova in trova in Via Rosselli vicino al Municipio ed è gestita dalla Cooperativa Abacashi, diretta da persone oneste, in buonafede e impegnate di cui ho stima. Ho comprato e lo farò ancora, come al mercatino del commercio equo e solidale della mia Parrocchia, in questo caso ho recensito un libro di una persona che non si può accusare di filooccidentalismo ad oltranza, anzi, che sull'argomento "commercio equo" dice delle cose non politicamente corrette, controcorrente e perciò interessanti e in parte scontate.
Infatti se non si può aspettare la rivoluzione dei massimi sistemi ma si deve fare concretamente qualcosa per aiutare i popoli dei Paesi del sottosviluppo, è abbastanza chiaro che si tratta di una goccia in un oceano.
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{Vi}
Ospite





MessaggioInviato: 08 Dic 2005 19:52    Oggetto: Rispondi citando

Supponendo che quanto riportato sul commercio equo corrisponda a verita' (che sia solo uno specchietto per allodole) Quali soluzioni propone l'autore del libro per contrastare la logica dello sfruttamento, dato che la rete di fiducia si e' "sgretolata"? Cosa puo' fare un "neo consumatore critico" in questo marciume? Non rispondete evitare di consumare caffe' ..grazie.
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{utente anonimo}
Ospite





MessaggioInviato: 08 Dic 2005 22:18    Oggetto: @ [5] Rispondi citando

Non dico che sono tutti dei furbi, anzi sono convinto che gli elementi minori della catena siano sicuramente onesti purtroppo non si può sapere quanto lo sono quelli in alto
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{Umberto Bocus}
Ospite





MessaggioInviato: 09 Dic 2005 12:48    Oggetto: commercio iniquo Rispondi citando

Il commercio è sempre iniquo perchè c'è chi ci guadagna e chi ci perde.M ase noi andiamo a vedere quali sono le risorse che dispongono i paesi del "terzo mondo" scopriamo che esse sono materie prime tanto care ai paesi cosiddetti sviluppati: diamanti, cotone, oro, argento, uranio. E in cambio di questi cosa si dà: armi e qualche sacco di riso per mettere l'anima in pace. Si faccia una ricognizione e si proibisca di vendere armi ai paesi del terzo mondo specie africani. Il risultato sarebbe senz'altro positivo, più del comprar caffè e cacao a prezzo cosiddetto equo .....
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{iced}
Ospite





MessaggioInviato: 09 Dic 2005 14:30    Oggetto: Un altro commercio è possibile! Rispondi citando

Quoto in toto i messaggi di "utente anonimo" e Pier Luigi Tolardo. Io sono socio di una cooperativa del CE&S. Noi facciamo CONCRETAMENTE buone cose! Altro che p***e! Noi per esempio con i profitti del commercio delle nostre "botteghe" abbiamo adottato a distanza bambini africani. In più, alcuni nostri soci sono andati personalmente a vedere le cooperative da cui si rifornisce il commercio equo, trovando esperienze umane e sociali difficili ma positive. Informatevi sui siti:
www.unicomondo.org
www.altromercato.it
Alcune multinazionale stanno cercando di appropriarsi con l'inganno e carità pelosa del marchio "equo e solidale", ma in realtà è solo una verniciata sul muro marcio.
Chi ha scritto la recensione, per completezza, dovrebbe informarsi meglio sull'argomento (vedi i numerossisimi doc di cui ai 2 siti precedenti).
Ciao, D
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{Mario}
Ospite





MessaggioInviato: 11 Dic 2005 02:42    Oggetto: Occasione mancata Rispondi citando

"...il paradosso per cui la Svizzera è il Paese europeo in cui i prodotti equi e solidali sono più venduti, (...) e nel contempo è il Paese in cui hanno sede i paradisi fiscali delle multinazionali dalle produzioni non eticamente corrette."

che c'entra?? dov'è il paradosso?

"Il commercio equo e solidale, che produce anche profitti per le organizzazioni che girano il mondo per certificarlo,"

mbè? :-? Chi pensate dia loro i soldi pe' anna' avanti? Mi pare pure logico!

"è una parte infinitesimale della produzione mondiale del caffè e del cacao,"

E con ciò? Cmq lo è sempre meno (infinitesimale) per fortuna!

"è in contrasto con la tendenza dei mercati e dei consumatori a volere prodotti sempre meno cari"

Non di tutti, ma di molti certo, vogliono più quantità e meno qualità, ma con ciò? Tu vorresti roba schifosa a prezzi infimi? Io no, grazie. Molte persone neanche, e magari in futuro a loro volta altre persone neanche...

"e favorisce soprattutto le comunità già più sviluppate e meno povere che si dedicano a questo tipo di produzioni idonee al "fair trade"."

Molto spesso sviluppatesi grazie ad esso! Ragazzi ma 'sto tizio del libro è bello ignurantello sui progetti. E cmq quei progetti servono da esempio, se conviene anche altri produttori lo faranno il gran passo al commercio equo, o almeno gli verrà la voglia di provarci, sapendo di poter guadagnare di +.

"In realtà, con il massimo rispetto (...) non si può non riconoscere che Boris ha ragione quando afferma che le linee di prodotti equi e solidali che le stesse multinazionali mettono in commercio sono solo un orpello pubblicitario"

...ma che c'entra? Stiamo parlando delle multi o del commercio equo vero e proprio?

"che serve a nascondere la realtà dello sfruttamento dei produttori di materie prime, e rischia di illudere e distogliere l'attenione della nostra opinione pubblica dai reali meccanismi e dal grande sforzo, innanzittutto politico, che andrebbe fatto per cambiarli."

Approvo. Ma ciò, vero per le multi, non c'entra con il vero c. equo e solidale.

Conclusione - Pessima cosa scrivere in un luogo pubblico in cui la gente è abituata a notizie puntuali un articolo così impreciso. Specialmente quando si rischia che un brutto articolo possa fuorviare i lettori da cose realmente ben fatte.
Molte delle sue/tue argomentazioni avrebbero potuto avere un senso se ben argomentate. Non lo sono.
Cmq darò un'ochiata al libro in libreria, per ora vi consiglio un libro in cui si spiega cos'è il commercio equo, prima magari leggetevi quello e poi questo: Francesco Gesualdi - Manuale per un consumo responsabile
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{ariete}
Ospite





MessaggioInviato: 13 Dic 2005 14:20    Oggetto: Meglio informarsi prima.... Rispondi citando

Pier Luigi Tolardo, non sono daccordo con te. Ho fatto un corso per volontari nelle botteghe solidali e ti posso assicurare che le cose non vanno come dici tu. Ci sono persone che regolarmente vanno a trovare i produttori per vedere se vengono rispettate tutte le regole previste dal commercio equo e solidale, non si favorisce solo le comunità più evolute ma si cerca di aiutare anche e soprattutto quelle meno evolute ed infine molti appartenenti al commercio equo e solidale, per primi criticano le multinazionali che si lavano la faccia con il dedicare una percentuale infinitesima delle loro forze al commercio equo. E' come dire che a fine anno si fa un pò di elemosina, qualche donazione etc....
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Pier Luigi Tolardo
Semidio
Semidio


Registrato: 09/04/05 13:17
Messaggi: 312
Residenza: Novara

MessaggioInviato: 13 Dic 2005 18:35    Oggetto: Come ho già detto: è solo una recensione Rispondi

Come ho già detto è solo la recensione di un libro critico verso il Commercio equo e solidale e alcuni suoi rischi, che Tu stesso mi dici essere presenti all'attenzione di chi lo pratica e cerca di evitarli.
In questo senso è stato positivo recensirlo perché fa discutere, aldilà del fatto che può essere, molto probabilmente, eccessivo, e comunque non ho letto nel libro critiche alla buona fede e all'onesta dei sostenitori del commercio equo e solidale ma solo una disamina forse troppo negativa di alcuni limiti, o meglio dei limiti di chi dovesse fare di questa buona azione e prassi un modello risolutivo dei problemi del Terzo Mondo.
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