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L'utopia di Adriano Olivetti oggi
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 01 Mar 2010 00:53    Oggetto: L'utopia di Adriano Olivetti oggi Rispondi citando

Commenti all'articolo L'utopia di Adriano Olivetti oggi
A cinquant'anni dalla sua morte, il suo sogno per molti versi rimane sempre attuale.


Adriano Olivetti
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{Alibrando Bianchi}
Ospite





MessaggioInviato: 01 Mar 2010 07:40    Oggetto: Olivetti e DeBenedetti Rispondi citando

Dobbiamo dire Grazie a DeBenedetti, che negli anni 70-80 usò l'Olivetti, come cassa, per comperarsi la Banca più Prestigiosa del Belgio e FALLI'.
Grazie a DeBenedetti che ha distrutto la terza azienda Informatica d'Europa.
Grazie Dott. oops anzi Ing. Carlo Debenedetti
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{Maro Veretti}
Ospite





MessaggioInviato: 01 Mar 2010 08:36    Oggetto: Rispondi citando

Canavese, periferia dell'Italia .... Diciamo Ivrea, Siamo a 38 Km da Torino, Torino anch'essa periferia dell'Italia allora?
Adriano Olivetti è morto nel sessanta, l'M24, l'unica cosa che poteva far "paura" alll'IBM è uscito nell'ottantatre. "Oggi ci sono call center disumanizzanti ...lavoratori a termine che qualche volta neppure vengono pagati."
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oldmax
Eroe in grazia degli dei
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Registrato: 19/09/05 15:04
Messaggi: 83
Residenza: Trieste

MessaggioInviato: 01 Mar 2010 08:37    Oggetto: Rispondi citando

Povero Adriano, mi sa che si sta rigirando nella tomba, pace all'anima sua.

Da come vediamo l'andazzo politico-economico oggi mi sa che abbiamo superato il punto di non ritorno e l'unico cambiamento sarà quando alla gente gireranno veramente le scatole e cominceranno nuovamente le bariccate e speriamo di no, ghiliottine e defenestramenti.

I "pseudo" imprenditori e "pseudo" politici compiacenti (ma per fortuna non tutti, sia per i politici che imprenditori) hanno visto che "il delitto non paga" e quindi "vai avanti tutta". Chi deve giudicare si trova man mano deliggittimato, le leggi si possono aggiustare o crearne qualcuna con decretini o manco quelli.



Gente mia siamo nella cacca !
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OXO
Dio maturo
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Residenza: Scandicci

MessaggioInviato: 01 Mar 2010 09:19    Oggetto: Rispondi citando

Ecco, questo doveroso ricordo è la perfetta metafora della storia del Belpaese: una parabola che troppo in fretta ha raggiunto il proprio apice ed è condannata ad un pietoso e doloroso declino...

Ce ne vorrebbero 10, 100, 1000 di imprenditori illuminati come lui, non queste bestie feroci e spietate che vivono solo per lucrare, in barba alle leggi dello Stato, dell'etica e del più elementare rispetto per gli altri.

Onore ad un uomo che riuscì a portare la piccola italietta del dopoguerra sul tetto del mondo: onore ad un uomo che tanto ha fatto per il nostro Paese e del quale sentiamo tremendamente la mancanza. Crying or Very sad
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.Luigi Fracasso.
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MessaggioInviato: 01 Mar 2010 09:24    Oggetto: Rispondi citando

Buongiorno e grazie per l'intervento
sembra che il declino, seppur apparentemente in fase ampiamente contraddittoria come dice lei, sia parte di questo sistema guidato da ciechi affaristi che sfruttano persone mute ...

non si coglie alcun fermento che possa essere organizzato in un dissenso ... e, mi perdoni il pessimismo, c'è il timore che qualunque fermento possa essere strumentalizzato dal potente di turno per fini personali ...

.... che cosa possiamo fare? non si coglie nemmeno l'ombra di un Adriano Olivetti (come d'altronde nemmeno quella di uno statista di rango) ... e non vedo come le attuali generazioni possano produrne uno, stanti gli attuali problemi sociali e la condizione sempre più precaria della scuola

saremo condannati a subire in eterno?

cordiali saluti
Luigi
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Wilk
Mortale devoto
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Registrato: 06/07/09 14:09
Messaggi: 11
Residenza: Cavriago (RE)

MessaggioInviato: 01 Mar 2010 09:47    Oggetto: Rispondi citando

Complimenti per l'articolo: è un ottimo modo per ricordare l'eccellente lavoro e la straordinaria persona di Adriano Olivetti.
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nhfaust
Comune mortale
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Registrato: 01/03/10 09:38
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Residenza: piacenza

MessaggioInviato: 01 Mar 2010 09:50    Oggetto: Rispondi citando

Prima che l'IBM presentasse il suo primo Personal Computer, avevo comprato un ottimo Olivetti M20 dotato del suo sistema operativo il PC-DOS.

Poco dopo l'acqusito non avevo allora capito perché l'Olivetti avesse venduto il prorprio sistema operativo alla Microsoft, ed avesse rinunciato a commercializzarlo.

Da quel momento iniziò la distruzione sistematica della grande Olivetti, leader in tanti mercati, con la complicità dei Sindacati . nessuno escluso - ma eseguita magistralmente dall'Amministratore delegato
che iniziò la prorpia fortuna economica.....

Dimenticavo... non era forse l'Ingegnere De Benedetti, il grande finanziere svizzero....

povera patria, miseri italiani senza palle...
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{utente anonimo}
Ospite





MessaggioInviato: 01 Mar 2010 11:48    Oggetto: Rispondi citando

Perotto, nel laboratorio milanese dove era stato destinato insieme a qualche collaboratore, nel 1964 realizzò il sogno che coltivava fin dai tempi dell'università. Sembrandogli infatti assurdo dover passare per i tecnici per poter inserire qualche dato in un mainframe collocato chissà dove, realizzò la "Programma 101", meglio conosciuta come la "perottina".
Si trattava di una macchina da tavolo con tastiera del peso di 30 chili che usava una scheda magnetica come ingresso ed uscita (una floppy card precursore del "floppy disk") e come memoria la cosiddetta "linea magnetorestrittiva". Adottava un nuovo linguaggio di programmazione, antenato del Basic, basato su sedici istruzioni e stampava su una striscia di carta alla velocità di 30 caratteri al secondo.
Nel 1965 la macchina fu portata dall'Olivetti, tra l'imbarazzo e l'indifferenza del vertice aziendale, al "Bema Show" di New York, la grande fiera dell'innovazione. Lo stand dell'azienda di Ivrea era molto grande, a forma semicircolare, con un palcoscenico sul quale erano presenti tutte le novità del settore tradizionale.
La "perottina" era invece segregata in una saletta alle spalle dello stand . Il pubblico, però, ignorò i prodotti messi in bella mostra e fece la coda (fu necessario organizzare una sorta di servizio d'ordine) nella saletta.
Esperti, appassionati, stampa si entusiasmarono: era il primo computer da tavolo mai visto. Era venduto a circa due milioni di lire ed a 3.200 dollari negli Stati Uniti. Ne furono comprati (alcuni anche dalla Nasa) 44mila esemplari. Le aziende concorrenti della Olivetti restarono dapprima allibite, poi iniziarono a copiare: la Hewlett-Packard dovette sborsare 900 mila dollari poiché il suo "HP-9100" non era altro che un clone della "perottina".
I pc come li conosciamo arrivarono dieci anni dopo: la loro rivoluzionaria novità fu il microprocessore sviluppato da Intel nei primi anni ‘70 grazie a Federico Faggin, fuggito dall’Olivetti a Silicon Valley dopo l’abbandono dell’elettronica da parte dell’azienda di Ivrea.
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{Luciano Fornasar}
Ospite





MessaggioInviato: 01 Mar 2010 12:24    Oggetto: Rispondi citando

Complimenti per l'articolo, che evidenzia i pregi di una persona lungimirante, onesta intellettualmente e altrettanto generosa, ricordandone la figura e proponendola a tutti come esempio. Bene se Bondi lo legge e lo capisce.
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Silent Runner
Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
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Residenza: Pianeta Terra

MessaggioInviato: 01 Mar 2010 12:30    Oggetto: Siamo adoratori di rovine Rispondi citando

..forse perché questo è un paese di rovine archeologiche, che l'innovazione è malvista e i vari Galilei vengono messi in un angolo? Forse perché siamo talmente abituati a vivere di quel che ci hanno lasciato gli antichi e siamo adoratori di rovine che non riusciamo ad immaginarci rivolti al futuro, quale che sia?
Oppure sono le circostanze, i bisogni elementari che spingono le persone di qualità a fare qualcosa di utile?
Che questo paese sia condannato all'imprenditoria e all'affarismo alla Berlusconi (che non è l'unico colpevole ma, come tutti i parassiti, si è innestato su un organismo già debilitato e la colpa della debilitazione dell'organismo è di tutto l'organismo) è ormai cosa per cui rassegnarci.
Si vede che alla maggior parte dei miei concittadini piace così. E agli altri, a quelli che avrebbero qualcosa da dire è venuta la depressione post partum.

Rimpiangere il grande imprenditore Olivetti è però come rimpiangere il Colosseo, oggi in rovina.
Non credo che ci siano le circostanze per un ritorno alla gloria del dopoguerra, con i vari superpersonaggi lungimiranti in un paese di contadini. Anche i nostri vicini si sono adeguati al mercato e si sono fatti promotori di un grande rilancio industriale mentre noi riscoprivamo i bed and breakfast e gli agriturismi.

Comunque, dare la colpa a questo o a quel superpersonaggio non ci solleverà dalle nostre responsabilità e dalla nostra ignavia.
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{Obbog}
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MessaggioInviato: 01 Mar 2010 17:28    Oggetto: Rovine e rovinati.... Rispondi citando

Quoto Silent Runner aggiungendo solo che (non sono un "cospirazionista") forse nella distruzione economica e sociale dell'Italia c'è una volontà potente.
Perché lo dico?
Nei miei ant'anni ho assistito a tante di quelle scelte apparentemente inspiegabili da parte di dirigenze aziendali e politiche che l'unica cosa sensata che posso pensare, vedendo i risultati odierni senza giustificarli, è una coordinazione distruttiva dietro le quinte....
A pensare male si fa peccato...
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MaXXX eternal tiare
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Residenza: Dreamland

MessaggioInviato: 01 Mar 2010 18:29    Oggetto: Rispondi citando

Vi quoto, il mio primo pc fu un 486 olivetti mitico Very Happy all'epoca i primi anni 90 i grandi uffici per affidabilità e resistenza prendevano solo 2 marche in commercio con poche eccezioni ossia olivetti e ibm Wink benchè poi alcuni pc olivetit non usassero componenti standard ma proprietari e ti costringessero a passare solo tramite loro (il mio volevano nel 1998 120.000lire per un floppy Rolling Eyes quando allora con 30.000 lire lo prendevi, unico limite che il mio pv oliveti usava un lettore floppy più basso simile a quelli dei portatili e quindi quelli standard non ci andavano Sad rimasi col floppy rotto e ci collegavo quello normale lasciando aperto il case del pc Very Happy ) ma nonostante questi limite furono grandi pc.

Adriano Olivetti è stato un grande imprenditore e grande persona ha costruito un impero dal nulla di innovazione, design e qualità dove le persone non erano solo numeri

La grande realtà che era olivetti fino agli inizi degli anni '90 oggi non esiste più.... è stata distrutta da imprenditori di merda senza scrupoli che dovrebbero solo marcire nelle loro falsità... oggi olivetti è solo un marchio di telecom italia che produce casse per supermercati, calcolatrici e altre cose e forse non le fa più nemmeno in italia...

Peccato.. peccato... e la storia si ripete... esempio eutelia... ottima azienda della telefonia che iniziava un certo percorso interessante e tecnologico e ormai per imprenditori senza scrupoli è smembrata e chissà quanto durerà... prima che le sue linee e strutture se le magni telecom o altri...

Come dice silent però ricordarci di queste realtà non ci servirà a moltissimo... purtroppo non siamo noi quelli in cui c'è da risvegliare il senso dell'onestà e dell'innovazione... ma certi giacca e cravatta che a parte i soldi e la delocalizzazione per fare ancora più soldi non importa molto.
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{Fabrizio}
Ospite





MessaggioInviato: 01 Mar 2010 18:31    Oggetto: - Rispondi citando

Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum.
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dagda
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MessaggioInviato: 02 Mar 2010 02:23    Oggetto: Ho vissuto e vivo ad Ivrea Rispondi citando

Ho vissuto l'Olivetti, o meglio, la fase finale nel senso che sono stato assunto in Olivetti nel 1984.
Allora eravamo ancora competitivi a livello mondiale, anche se molte delle "conquiste sociali" di San Adriano erano già svanite...
Ho accompagnato l'azienda nel suo (e nel mio) declino fino al 1998, lavoravo nel settore Ricerca e Sviluppo, sino a che il successore di De Benedetti, Corrado Passera, un bel giorno riunì tutti (ho ancora la lettera inviata a tutti i dipendenti) e dichiarò che eravamo un'azienda in grado di competere con Omnitel (quella che diventò poi Vodafone e che fu creata con i soldi levati ad Olivetti, per la precisione al ramo d'azienda creato apposta, Olivetti Computer Worldwide) e due mesi dopo, forse meno, se ne andò a fare il Presidente delle Poste... ora è presidente di San Paolo/Intesa... e noi ce andammo a ramengo...
facemmo tre anni di cassa integrazione e finimmo chi nel gruppo Finmek di Fulchir chi nel gruppo Tecnodiffusione... Fulchir passò per la galera, mentre i manager di Tecnodiffusione (Producevano per Olivetti, Vobis, e vinsero l'appalto per la Guardia di Finanza) si salvarono mandando in Amministrazione Straordinaria l'azienda, per non fallire crearono una sottoazienda denominata G&P di Caraffini... in sintesi personale a casa e dirigenti col culo al caldo...
Ora Ivrea è tornata a livelli peggiori del periodo pre-Adriano, esistono come fantasmi le strutture archittettoniche di Figini e Pollini, che si stanno degradando mentre il Consiglio Comunale non sa che fare e l'occupazione è a livello sottozero... personalmente, a quasi 48 anni, sono i mobiltà senza prospettive che non siano l'emigrazione....
Povero Adriano Olivetti, nell'aldilà lo chiameranno "Il Girarrosto" da quanto si rivolta nella tomba"
Ultimamente, cornuti e mazziati i dipendenti che avevano fatto causa contro il management, hanno visto i dirigenti della OPC che sono stati assolti in cassazione per decorrenze dei termini...
se volete conoscere la cruda, triste realtà della zona di Adriano, vistiate questo blog: http://canavesano.splinder.com/
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oldmax
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MessaggioInviato: 03 Mar 2010 09:59    Oggetto: Re: Rovine e rovinati.... Rispondi citando

{Obbog} ha scritto:
Quoto Silent Runner aggiungendo solo che (non sono un "cospirazionista")...


Quoto pure io: pa pare strano che chi ha combinato sti guai sia tanto scemo, incompetente o cos'altro. Deve esserci un qualcosa di "programmato" e e voluto. Forse non interamente, forse solo in parte e poi sfuggito al controllo...
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MessaggioInviato: 03 Mar 2010 11:15    Oggetto: Rispondi citando

Gloria al grande Olivetti! Ho ancora in casa un M10, il primo portatile della stora e ricordo negli anni '80 le mie esperienze con lo M20, nel quale avevo sostituito il font originale con un cirillico, digitato pixel per pixel, portandolo poi ai miei colleghi, senza dire nulla.
Ma in questa rievocazione non dimentichiamoci di un altro grande italiano, che ci ha lasciato nel 1968, l'ing. John Geloso. Grazie a lui, al suo "gelosino" con i tasti colorati (perché in tutti i software di audio rec il tasto di registrazione è rosso?) io ho fatto la mia carriera scientifica e, anche se con la scienza non ci si arrichisce, non posso lamentarmi.
Ma purtroppo in Italia esistono i politici! Per loro fortuna, Olivetti e Geloso ci hanno lasciato prima di assistere alla dissoluzione dell'industria elettronica italiana, decretata da un uomo (verme) politico che non nomino, dato che la tastiera si ribellerebbe, che decise che la televisione a colori doveva attendere, in quanto gli italiani avrebbero fatto le cambiali per acquistarlo. Così le aziende elettroniche, che avevano investito per produrre i TV Color, vietati dal verme, sono tutte fallite ed ora in Italia non esiste una sola azienda elettronica che produca, ad es., cellulari, anche se siamo, dopo la Finlandia (ma nei pressi di Tampere c'è un paesino che si chiama Nokia) la nazione con la massima penetrazione di cellulari. Un cellulare Olivetti o Geloso, con i tastini colorati, assemblato in Cina ma progettato in Italia, sarebbe stato simpatico, ma purtroppo in Italia comandano i "Poteri", esecutivo, legislativo e giudiziario e per la scienza non c'è posto.
Un caro saluto a tutti gli "Zeussini".
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MessaggioInviato: 03 Mar 2010 11:48    Oggetto: Re: Rovine e rovinati.... Rispondi citando

{Obbog} ha scritto:
Quoto Silent Runner aggiungendo solo che (non sono un "cospirazionista")...
Ma nemmeno io! Ci mancherebbe!

oldmax ha scritto:

Quoto pure io: pa pare strano che chi ha combinato sti guai sia tanto scemo, incompetente o cos'altro. Deve esserci un qualcosa di "programmato" e e voluto. Forse non interamente, forse solo in parte e poi sfuggito al controllo...
Ecco, questo è un argomento interessante. Io sono dell'idea che ci sia una certa commistione fra le due cose, una sorta di fenomeno di scambio di geni fra le due sciagure.
Un po' di questo è un po' di quello dove una cosa è la conseguenza dell'altra ma i maggiori colpevoli siamo noi, ci piace credere alle Wanne Marchi del momento, pur di delegare ai demiurghi e ai santoni la soluzione dei nostri problemi.
Siamo pur noi a votare, siamo noi a dare il nostro consenso a costoro.
Berlusconi e la sua cricca non è venuta su con un colpo di stato militare.
E, vorrei ricordare un esempio molto più tragico e devastante, nemmeno Hitler è salito al potere in tal modo. Fu eletto dal popolo sovrano.
Non inorgogliamoci però del Nostro, la farsa ci si addice solo nella commedia dell'arte.
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elisam
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MessaggioInviato: 04 Mar 2010 08:59    Oggetto: Rispondi citando

Leggo molti a sostenere che l'Olivetti 'informatica'non è più esistita da Adriano in poi (una bella trasmissione di Radio 3 ha sostenuto fino al P101, che non ha mai venduto nulla dati i tempi)
Secondo me non è vero, il vero periodo d'oro dell'Olivetti 'informatica' è stato dal 75 al 90 circa quando era fra le maggiori aziende mondiali e molte banche, assicurazioni, etc , usavano sistemi quali TC349, TC800, L1 , LSX e la linea di PC per i loro sportelli (i data center erano saldamente in mano a IBM)
Poi, sia fer 'finanziarismo estremo', sia per errori di management, tipo aver basato lo R&D solo in Italia (lo M24 e la L1 erano stati progettati principalmente a Cupertino, vale a dire al centro del mondo), sia per l'evoluzione dell'informatica consumer dopo Microsoft, sia perchè i PC si è cominciato a produrli solo a Taiwan o nei garage,è succeso quello che è successo.
Ricordiamoci che sono falliti molti altri eminenti produttori di informatica, e altri sono sopravissuti solo riposizionandosi , tipo sua maestà, a quei tempi, IBM.
Olivetti non aveva abbastanza peso e testa per far questo.
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delfo
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MessaggioInviato: 10 Mar 2010 11:48    Oggetto: ELEA 9003: Eredità di Adriano Olivetti ancora funzionante Rispondi

Salve,
volevo segnalarvi che è ancora viva e presente una parte dell'eredità del lavoro di Adriano Olivetti.
Nel nostro istituto è infatti presente ed ancora funzionante un computer ELEA 9003, il primo calcolatore a transistor del mondo ancora funzionante e visitabile all'interno del laboratorio dell'istituto.
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