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Il denaro sporco si ricicla su Internet
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Zeus News
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MessaggioInviato: 24 Gen 2007 15:38    Oggetto: Il denaro sporco si ricicla su Internet Rispondi citando

Commenti all'articolo Il denaro sporco si ricicla su Internet
Attenzione alle email di sconosciuti che propongono facili guadagni in cambio di fare da intermediari in transazioni finanziarie dubbie.


Foto di J.M. Twidwell
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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 29 Gen 2007 17:10    Oggetto: basterebbe rifletterci un momento Rispondi citando

Se ne è parlato più e più volte qua sul forum, ad esempio qua oppure qua ed anche recentissimamente, pochi giorni fa.

Il consiglio è sempre quello di rifletterci un momento sopra: perchè mai serie società finanziarie dovrebbero avere bisogno di intermediari (sostanzialmente anonimi e da stra-pagare) per incassare versamenti di clienti e debitori?




giusto per mostrare che il pericolo è reale, ecco quello che è successo ad un incauto giovane sardo, (fonte originale La Nuova Sardegna):
Citazione:
Un perito informatico di 23 anni, originario di Ploaghe, è stato denunciato dai carabinieri per riciclaggio. Il giovane avrebbe fatto transitare nel suo conto corrente bancario somme di denaro che, poi, sono state trasferite a quattro persone residenti in Ucraina
[...]
Agli investigatori, l?intraprendente ventitreenne ha raccontato di avere risposto al'e-mail di una società olandese che proponeva percentuali interessanti per la gestione - sul proprio conto - di somme versate da clienti e da trasferire, con una semplice operazione, all'estero.
I requisiti richiesti erano davvero minimi: possesso di un computer con collegamento internet e titolarità di un conto corrente bancario.
[...]
Le verifiche effettuate dai carabinieri hanno permesso di accertare che - dopo pochi giorni - così come annunciato, sul conto del giovane di Ploaghe è arrivato il primo bonifico da mille euro. E insieme al denaro anche le istruzioni per inviare la somma a due persone in Ucraina, ovviamente anche il codice di sblocco che permette di mandare a buon fine l’operazione. A lui, come pattuito, la percentuale del 5 per cento, ovviamente trattenuta nel momento in cui viene perfezionato il transfer money.
[...]


L'ultima modifica di ioSOLOio il 16 Lug 2010 13:44, modificato 1 volta
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giovannifalcone
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MessaggioInviato: 12 Feb 2007 07:25    Oggetto: Internet banking e riciclaggio di denaro sporco Rispondi citando

Secondo le più qualificate e molteplici fonti, viene spesso ripetuto che gli enormi profitti realizzati dalla criminalità organizzata, dall?estorsione all?usura, dal traffico internazionale di stupefacenti alla tratta degli esseri umani, dal traffico di armi alla corruzione e concussione nella Pubblica Amministrazione, vengono sovente ?riciclati? anche e soprattutto attraverso la utilizzazione degli strumenti più sofisticati offerti dalla moderna tecnologia informatica, quale appunto ?Internet banking?. Il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (G.A.F.I.), nato nel 1989, al quale aderiscono una trentina di Paesi, fra i quali l?Italia, fra le 40 ormai famose Raccomandazioni, rivolgendosi a tutte le Istituzioni Finanziarie, ha fra l?altro enunciato di: Procedere all?identificazione del cliente in fase di allacciamento di una relazione d?affari sulla base di un documento in corso di validità (Racc. nr.10);

Prestare un?attenzione speciale ai rischi di riciclaggio insiti nelle nuove tecnologie, che possono favorire l?anonimato (Racc.nr.13).

Il nostro Paese, prima e meglio di altri, ha assecondato in pieno gli auspici del prefato Organismo internazionale, attraverso la Legge nr.197/91 ?Provvedimenti urgenti per limitare l?uso del contante e dei titoli al portatore nelle transazioni e prevenire l?utilizzazione del sistema finanziario a scopo di riciclaggio? . Una serie di mirate normative emanate successivamente hanno meglio disciplinato alcune procedure operative ovvero ampliato la gamma dei soggetti economici e giuridici obbligati al rispetto di specifici adempimenti, l?ultima delle quali, in ordine di tempo, è stato il Decreto Legislativo nr.56 del 20 febbraio 2004 ? Attuazione della direttiva nr.2001/97/CE in materia di prevenzione dell?uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi da attività illecite ? a mezzo del quale sono state aggiunte numerose figure professionali nella lotta al riciclaggio di denaro sporco (Notai, Avvocati, Commercialisti, Consulenti del lavoro, Revisori contabili).

La ripetuta Legge nr.197/91, con l?art.2, impone all?intera platea degli Intermediari abilitati, prima fra tutti le Banche, la completa e corretta identificazione del cliente che accende il rapporto, ovvero la registrazione delle operazioni poste in essere allorquando superino determinate soglie quantitative.

Ciò detto, se il rapporto con la clientela viene instaurato con la massima trasparenza e soprattutto nel rispetto del precetto normativo, non si comprende in alcun modo tanto allarmismo nell?uso dell?innovativo strumento offerto dalla moderna tecnologia. E? noto infatti che il servizio di ?Internet Banking?, consente la gestione on line di tutti i rapporti in essere con la propria banca, potendo operare in completa autonomia, stando comodamente a casa e senza recarsi materialmente allo sportello (verificare la disponibilità del conto, disporre bonifici trasferendo risorse anche ingenti da un continente all?altro, verificare l?esito di un proprio assegno ovvero l?andamento dei propri investimenti). In altri termini, l?Istituzione finanziaria e la società civile in genere, non deve temere questo strumento tecnico, nella misura in cui, attraverso gli appositi Organi di controllo, riesce ad assicurare la necessaria trasparenza delle operazioni ed un?approfondita conoscenza della clientela, ivi compresa quella che effettua le operazioni senza recarsi al tradizionale sportello. Ciò significa che, l?operazione posta in essere dal cliente dal salotto di casa - già identificato nel rispetto della norma all?atto dell?accensione del rapporto, ovvero conosciuto in modo adeguato dalla Banca - deve presentare caratteristiche coerenti al profilo soggettivo dello stesso cliente, salvo essere ?segnalato? per operazione sospetta dalla stessa Banca in caso contrario.

Facciamo qualche esempio:

disporre un bonifico a favore di altro soggetto allocato in un Paese Off Shore, o comunque non cooperativo, magari anche di importo ingente, in assenza di un?attività economica e/o una fattura passiva che lo giustifichi;

effettuare transazioni recanti un importo cadauna appena al di sotto della soglia obbligatoria di registrazione in Archivio Unico Informatico (?.12.500,00);

alimentare il proprio conto corrente con risorse non confacenti all?attività economica esercitata, ovvero dichiarata all?atto dell?accensione del rapporto;

mostrare indisponibilità o comunque riluttanza a fornire chiarimenti, a fronte di specifiche richieste rivolte dalla Banca in ordine ad operazioni effettuate.

Sulla scorta di quanto detto, anche per esperienza vissuta direttamente nell?ambito dall?attività di controllo come Responsabile Antiriciclaggio di un Gruppo bancario, posso tranquillamente affermare che il ?Riciclaggio di denaro sporco? è direttamente proporzionale alla inosservanza delle norme ovvero alla inefficienza del sistema di vigilanza.

Posto che la ?Rete Internet? rappresenta ormai la quotidianità del nostro essere, non possiamo temerla, ma utilizzarla nei suoi molteplici aspetti, intesi come business o tempo libero pur nel rispetto della legalità. Se conveniamo su queste premesse, per quanto abbastanza ovvie, forse dobbiamo rafforzare l?obbligo della corretta identificazione del cliente, facilitando l?introduzione di nuove procedure atte a migliorare la conoscenza del cliente (diffondendo per esempio l?elenco dei grandi latitanti, dei soggetti gia condannati per gravi delitti di associazione mafiosa), consentendo l?esecuzione di operazioni solo su rapporti accesi con metodo tradizionale ?face-to face? e, non ultima, una maggiore collaborazione internazionale, soprattutto per la c.d. ?Identificazione a distanza? della clientela.

Diversamente, cari Signori, e mi riferisco a coloro i quali sembrano tanto allarmati dall?Internet banking, significherebbe aver paura del progresso, delle nuove opportunità e del nostro stesso futuro.

Bisogna invece dare una decisa accelerazione alla cultura della legalità, che deve costituire il fine ultimo di un percorso formativo, all?interno del circuito finanziario e non solo, ove, anche commentando gravissime vicende di cronaca (casi Parmalat, Cirio, Enron etc.), bisogna comprendere il senso delle regole prima condivise e poi, speriamo non impunemente, gravemente violate.
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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 12 Feb 2007 14:39    Oggetto: Re: [b]Internet banking e riciclaggio di denaro sporco[/b] Rispondi citando

innanzitutto grazie dell'intervento, articolato e esplicativo.
Conti che io, a vario titolo, sono fruitore di internet banking praticamente sin dall'inizio, quindi posso sicuramente annoverarmi tra coloro che sono "a favore".

Debbo però fare alcune considerazioni:

giovannifalcone ha scritto:

[...] non si comprende in alcun modo tanto allarmismo nell?uso dell?innovativo strumento offerto dalla moderna tecnologia. E? noto infatti che il servizio di ?Internet Banking?...
[...] In altri termini, l?Istituzione finanziaria e la società civile in genere, non deve temere questo strumento tecnico, nella misura in cui, attraverso gli appositi Organi di controllo, riesce ad assicurare la necessaria trasparenza delle operazioni ed un?approfondita conoscenza della clientela, ivi compresa quella che effettua le operazioni senza recarsi al tradizionale sportello. Ciò significa che, l?operazione posta in essere dal cliente dal salotto di casa - già identificato nel rispetto della norma all?atto dell?accensione del rapporto, ovvero conosciuto in modo adeguato dalla Banca - deve presentare caratteristiche coerenti al profilo soggettivo dello stesso cliente, salvo essere ?segnalato? per operazione sospetta dalla stessa Banca in caso contrario.


è tutto corretto....sicuramente sempre sulla carta, un meno spesso nella realtà.
Tralasciamo la "paura" insita in ciascuno di noi quando non si conosce il mezzo in questione...è la naturale diffidenza umana.
Ok.
Però c'è indubbia differenza tra il rapporto fisico, di persona, allo sportello e la gestione online.
Soprattutto alla luce di pishing, truffe online varie, virus, backdoor che possono impadronirsi di codici vari.

Certo lei mi dirà che questo attiene alla corretta gestione della sicurezza del proprio pc e non della sicurezza intrinseca del sistema internet banking.
Ed è vero.
Ma è altrettanto vero che vista la capacità media dell'uso del mezzo informatico e delle continue infezioni virali informatiche che spadroneggiano in mezzo mondo con gli ovvi danni economici, il normale utente/cliente ne tiene conto.

C'è poi anche -e trovo doveroso sottolinearlo- che un "problema" legato ad un inconveniente o distrazione o qualsiasi altro errore fatto nel mondo "fisico" (recandosi di persona in Banca per capirci) è sicuramente più facilmente affrontabile e dimostrabile.
Quando si passa invece su internet..le cose un pochetto cambiano.
E' innegabile.

E' un poco lo stesso motivo per cui risulta all'utente comune molto più difficle far valere le proprie ragioni o comunicare ad esempio [e vado off topic un pochetto] con le compagnie telefoniche che sono raggiungibili solamente tramite call center, parlando con delle "fantomatiche" Cristine, Antonelle, Roberte...
Pensa che se il cliente potesse recarsi fisicamente in una sede nella propria città, avrebbe così difficoltà a ottenere giustizia in maniera più agevole e normale?

Altro caso di "facilità" di accesso alle informazioni in caso di problemi è una mia banale esperienza.
Anni fa diedi un ordine telefonico all'operatore della mia banca per una transazione di borsa. Per un semplice errore umano, la persona operò su un quantitativo errato, che si potè velocemente appurare essere tale semplicemente accedendo alla registrazione telefonica.
In casi "analoghi" di errati conteggi di operazioni è stato ben meno immediato e certo l'esito dovendo dimostrare che quello che era stato digitato da tastiera e effettivamente fatto non corrispondeva a quanto risultava nei movimenti conteggiati.
Tutto bene comunque alla fine.

Ma a mio parere, è indubbio che un rapporto "da lontano" (informatico nel caso dell'internet banking come telefonico nel caso di contattare compagnie varie) vada comunque nella direzione di rendere più veloce e agile il rapporto quando va tutto bene ma anche più difficoltoso il rapporto in caso di problemi.
Perchè troppo spesso l'Azienda sulla "lontananza" gioca di proposito in maniera un pochetto sporca (si vedano ad esempio le interminabili attese telefoniche di ore per contattare certi call center)

Con questo non occorre demonizzare, ma semplicemente conoscere bene il mezzo (esattamente come è stato con le carte di credito o i bancomat a suo tempo).

E lo dico da utente fruitore del servizio da lunghi anni e sicuramente soddisfatto.
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{Eugenio}
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MessaggioInviato: 21 Feb 2007 11:11    Oggetto: Guardate cosa mi è arrivato Rispondi citando

Citazione:
Dear friend,

I am Mr. Michael Leyden, the principal accounting officer of Private Banking Services at the Bank of China (BOC). I am contacting you concerning our customer and, an investment placed under our banks management 3 years ago.

I would respectfully request that you keep the contents of this mail confidential and respect the integrity of the information you come by as a result of this mail. I contacted you independently of our investigation and no one is informed of this communication. I would like to intimate you with certain facts that I believe would be of interest to
you.

In 2002, the subject matter; ref: bb/boc/bank/0012 came to our bank to engage in business discussions with our Private Banking Services Department. He informed us that he had a financial portfolio of 8.35 million United States Dollars, which he wished to have us turn over (invest) on his behalf.

I was the officer assigned to his case; I made numerous suggestions in line with my duties as the de-facto chief operations officer of the Private Banking Services Department, especially given the volume of funds he wished to put into our bank. We met on numerous occasions prior to any investments being placed. I encouraged him to consider various growth funds with prime ratings. The favored route in my advice to customers is to start by assessing data on 6000 traditional stocks and bond managers and 2000 managers of alternative investments. Based on my advice, we spun the money around various opportunities and made attractive margins for our first months of operation, the accrued profit and interest stood at this point at over 10 million United States Dollars,
this margin was not the full potential of the fund but he desired low risk guaranteed returns on investments.

In mid 2004, he asked that the money be liquidated because he needed to make an urgent investment requiring cash payments in Europe. He directed that I liquidate the funds and had it deposited with a firm. I informed him that the bank would have to make special arrangements to have this done and in order not to circumvent due process, the bank would have to make a 9.5 % deduction from the funds to cater for banking and statutory charges. He complained about the charges but later came around when I explained to him the complexities of the task he was asking of us. Cash movement across borders has become especially strict since the incident of 9/11. I contacted my affiliate in and had the funds available.

I undertook all the processes and made sure I followed his precise instructions to the letter and had the funds deposited in a security consultancy firm, the firm is a specialist private firm that accepts deposits from high net worth individuals and blue chip corporations that handle valuable products or undertake transactions that need immediate access to cash. This small and highly private organization is familiar especially to the highly placed and well-connected organizations. In line with instructions, the money was deposited. He told me he wanted the money there in anticipation of his arrival from Norway later that week. This was the last communication we had, this transpired around 9th October 2004.

In January this year, we got a call from the security firm informing us that the inactivity of that particular portfolio. This was an astounding position as far as I was concerned, given the fact that I managed the private banking sector I was the only one who knew about the deposit , and I could not understand why he had not come forward to claim his
deposit. I made futile efforts to locate him I immediately passed the task of locating him to the internal investigations department of the bank of china. Four days later, information started to trickle in, apparently he was dead. A person who suited his description was declared dead of a heart attack in Canne, South of France. We were soon enough able to identify the body and cause of death was confirmed.

The bank immediately launched an investigation into possible surviving next of kin to alert about the situation and also to come forward to claim his estate. If you are familiar with private banking affairs, those who patronize our services usually prefer anonymity, but also some levels of detachment from conventional processes. In his bio-data form, he listed no next of kin. In the field of private banking, opening an account with us means no one will know of its existence, accounts are rarely held under a name; depositors use numbers and codes to make the accounts anonymous. This bank also gives the choice to depositors of having their mail sent to them or held at the bank itself, ensuring that there are no traces of the account and as I said, rarely do they nominate next of kin. Private banking clients apart from not nominating next of kin also usually in most cases leave wills in our care, in this case; he died intestate.

In line with our internal processes for account holders who have passed away, we instituted our own investigations in good faith to determine who should have right to claim the estate. This investigation has for the past months been unfruitful. We have scanned every continent and used our private investigation affiliate companies to get to the root of the problem. The investigation did not ever yield any result My official capacity dictates that I am the only party to supervise the investigation and the only party to receive the results of the investigation.

This leaves me as the only person with the full picture of what the prevailing situation is in relation to the deposit and the late beneficiary of the deposit. According to practice, the firm will by the end of this financial year broadcast a request for statements of claim to BOC, failing to receive viable claims they will most probably revert the deposit back to BOC. This will result in the money entering the BOC accounting system and the portfolio will be out of my hands and out of the Private Banking Services Department. This will not happen if I have my way.

What I wish to relate to you will smack of unethical practice but I want you to understand something. It is only an outsider to the banking world who finds the internal politics of the banking world aberrational. The world of private banking especially is fraught with huge rewards for those who occupy certain offices and oversee certain portfolios. You should have begun by now to put together the general direction of what I propose. There is US$ 8,370,000.00 deposited, I alone have the deposit details and they will release the deposit to no one unless I instruct them to do so. I alone know of the existence of this deposit for as far as BOC is concerned, the transaction with our deceased customer concluded when I sent the funds to the firm, all outstanding interactions in relation to the file are just customer services and due process.

They are simply awaiting instructions to release the deposit to any party that comes forward. This is the situation. This bank has spent great amounts of money trying to track this man's family; they have investigated for months and have found no family. The investigation has come to an end.

My proposal; I am prepared to place you in a position to give instruction for the release of the deposit to you as the closest surviving relation. Upon receipt of the deposit, I am prepared to share the money with you in half. That is: I will simply nominate you as the
next of kin and have them release the deposit to you. We share the proceeds 50/50.

I would have gone ahead to ask the funds be released to me, but that would have drawn a straight line to me and my involvement in claiming the deposit. I assure you that I could have the deposit released to you within a few days. I will simply inform the bank of
the final closing of the file relating to the customer I will then officially communicate with the firm and instruct them to release the deposit to you. With these two things: all is done. The alternative would be for us to have the firm direct the funds to another
bank with you as account holder. This way there will be no need for you to think of receiving the money from the firm. We can fine-tune this based on our interactions.

I am aware of the consequences of this proposal. I ask that if you find no interest in this project that you should discard this mail. I ask that you do not be vindictive and destructive. If my offer is of no appeal to you, delete this message and forget I ever contacted you. Do not destroy my career because you do not approve of my proposal. You may not know this but people like myself who have made tidy sums out of
comparable situations run the whole private banking sector. I am not a criminal and what I do, I do not find against good conscience, this may be hard for you to understand, but the dynamics of my industry dictates that I make this move.

Such opportunities only come ones' way once in a lifetime. I cannot let this chance pass me by, for once I find myself in total control of my destiny. These chances won't pass me by. I ask that you do not destroy my chance, if you will not work with me let me know and let me move on with my life but do not destroy me. I am a family man and this is an opportunity to provide them with new opportunities. There is a reward for this project and it is a task well worth undertaking. I have evaluated the risks and the only risk I have here is from you refusing to work with me and alerting my bank. I am the only one who knows of this situation, good fortune has blessed you with a name that has planted you into the center of relevance in my life. Let's share the blessing.

If you find yourself able to work with me, contact me through this same email account. If you give me positive signals, I will initiate this process towards a conclusion. I wish to inform you that should you contact me via official channels; I will deny knowing you and about this project. I repeat, I do not want you contacting me through my official phone lines nor do I want you contacting me through my official email account. Contact me only through this email address. I do not want any direct link between you and me. My official lines are not secure lines as they are periodically monitored to assess our level of customer care in line with our Total Quality Management Policy.

Please observe this instruction religiously. Please, again, note I am a family man; I have a wife and children. I send you this mail not without a measure of fear as to what the consequences, but I know within me that nothing ventured is nothing gained and that success and riches never come easy or on a platter of gold. This is the one truth I have learned from my private banking clients. Do not betray my confidence. If we can be of one accord, send me your response on this email ***** to enable us commences this line of discussion.

Best regards,
M. Leyden.

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Indirizzo email rimosso - edit by chemicalbit
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{Giuliano}
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MessaggioInviato: 26 Feb 2007 07:42    Oggetto: Attenzione alle liste di SPAM Rispondi citando

Utilizzatore i internet sin dall'inizio ho dovuto aprire già 5 e-mail perchè quele precedenti erano subissate di e-mail di vario tipo (tra le quali parecchie proposte di fare da intermediario di tranzazioni finanziarie per vari paesi - Africa, Cina, Americhe). Ho notato che spesso la iscrizione a siti commerciali è pericolosissima perchè quando questi siti chiudono vendono le loro liste in barba agli accordi sottoscritti sulla privacy, e cominciano ad arrivare disastri. Io ho risolto il problema utilizzando una e-mail (bidone della spazzatura) che utilizzo per queste operazioni riservandone una alle attività di comunicazione con amici e colleghi ed in questo modo ho ridotto il ricevimento di SPAM. La mail principale inoltre la ho registrata su un provider che ha un ottimo servizio anti-SPAM che mi consente di tenere abbastanza pulito il mio mail-box. Considerato che ho contatti in tutto il mondo, non solo esente da SPAM ed invio di virus, ed ho adottato già da anni la pratica di aprire la posta via internet prima di scaricarla, in modo da eliminare già all'origine tutto lo sconosciuto e l'indesiderato.
La curiosità in Internet oggi si può pagare molto cara!!! Buona navigazione a tutti
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{UNO CHE VUOLE VIVERE}
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MessaggioInviato: 15 Mar 2007 22:54    Oggetto: sinceramente lo farei, e poi via all'estero Rispondi citando

cosa ci offre questo stato? sono andato in banca e ho visto dei poveri pensionati che per finire il mese hanno dovuto impegnare collane e bracciali! ma stiamo scherzando? se mi capita lo faccio senza pensarci due volte! anzi sto studiando il modo come non far risalire a me. mi spiace, ma devo sopravvivere.
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{PER OVVIE RAGIONI E'}
Ospite





MessaggioInviato: 16 Mar 2007 18:47    Oggetto: io l'ho gia' fatto, per me non e' riciclaggio Rispondi citando

mi spiace, ma dovevo far curare mia madre, mi hanno inviato una mail, ho dato i miei codoci bancari, nel conto non avevo neanche 1 euro quindi non rischiavo nulla: mi hanno inviato un bonifico che poi levando la mia percentuale ho inviato tramite corriere a terzi. non ho rubato, mi sono trattenuto cio' che mi hanno detto ed in un mese ho guadagnato 5.000 euro alla faccia di chi non voleva darmi un lavoro. ho chiuso il conto corrente ed ho fatto curare mia madre che e' senza dubbio piu' importante dello stato che ci sta affossando!!!
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{vittorio}
Ospite





MessaggioInviato: 02 Dic 2007 09:49    Oggetto: Rispondi citando

facile e ipocrita dare sempre la colpa a qualcun altro o ad un istituzione (stato) per crearsi l'alibi di L'HO FATTO PERCHE' LO STATO NON..... Pura ipocrisia di chi cerca solo scuse della poca volgia di fare PER PRIMO qualcosa per se stesso, ma deve essere sempre qualcuno che ci pensa!!!
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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 02 Dic 2007 09:55    Oggetto: l'illegalità c'è ed è palese Rispondi

vorrei distinguere tra le eventuali mancanze dello Stato, la difficoltà di trovare lavoro o la necessità seria di denaro dall'operazione di riciclaggio di denaro che si attua in queste situazioni.

Assolutamente comprensibili le prime.
Ma è un dato certo -e anche la cronaca italiana ne ha parlato con alcuni casi di persone rintracciate dalle forze dell'ordine e indagate- che una azienda non ha certo bisogno di un inrtermediario che incassi sul proprio conto corrente i soldi di pagamenti leciti per girarli poi su altri conti correnti.
Ovvio che le percentuali che l'azienda in questione è disposta a lasciare sono alte...trattasi di attività illegale con alti proventi per cui per convincere la persona a prestarsi al gioco devono pagare bene.

Poi ovviamente ognuno è libero di decidere della propria vita e delle proprie azioni e io non ho assolutamentealcuna intenzione di dare giudizi.

Semplicemente -come utente e come Moderatore- ho ritenuto di chiarire un poco un sistema che, magari, potrebbe trarre in inganno persone che non pensano ai risvolti illegali ed alle possibili conseguenze.
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