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Mamma diventa hacker per salvare la figlia dalla bocciatura
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Autore Messaggio
Zievatron
Dio maturo
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Registrato: 23/12/10 00:36
Messaggi: 3240

MessaggioInviato: 27 Lug 2012 16:53    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
... io ritengo che gli Usa non siano un paese schizofrenico ma semplicemente "esagerato" e questo giudizio noi lo possiamo formulare partendo da una profonda incomprensione dell'american way of life.

Bhè, un po' schizatello magari lo è. Wink
Ma, ovviamente, questo non significa essere incivili.

Quanto al tradire la fiducia degli elettori, o di un vasto pubblico, dovrebbe essere una cosa gravissima in qualsiasi paese sano.
E' il nostro paese che è malato grave. Sad
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Zorro
Dio maturo
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Registrato: 23/08/05 09:56
Messaggi: 1111
Residenza: Torino

MessaggioInviato: 27 Lug 2012 17:03    Oggetto: Rispondi citando

Si spega con il ragionamento: a questa mancanza corrisponde questa pena, senza se e senza ma.

Hai commesso 12 mancanze che prevedono l'ergastolo, ti becchi 12 ergastoli così quando in cella rifletterai sulla data di fine pena realizzerai che la tua pena non finirà mai, e se immagini che per miracolo dovesse sparire una di queste condanne, ne restano altre 11. Le pene per reati minori comunque si cumulano senza un tetto massimo, per cui si arriva anche a comminare pene superiosi ai 100 anni ...

In Iitalia vige l'art. 81 del Codice Penale che recita "È punito con la pena che dovrebbe infliggersi per la violazione più grave aumentata sino al triplo chi con una sola azione od omissione viola diverse disposizioni di legge ovvero commette più violazioni della medesima disposizione di legge."
Con l'assunto ovvio che il triplo di un ergastolo resta un ergastolo e non tre ergastoli.

per un minimo di approfondimento link

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Gladiator
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Registrato: 05/12/10 21:32
Messaggi: 14228
Residenza: Purtroppo o per fortuna Italia

MessaggioInviato: 28 Lug 2012 17:56    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
[...*
Noi sopportiamo, abbiamo sopportato, al governo un corruttore di minorenni, oltre che di giudici, ladro patentato e colluso con la mafia, negli Usa un presidente si è dimesso perchè aveva mentito, tradendo il rapporto di fiducia con i suoi elettori.
La nostra mammina ha tradito il rapporto di fiducia coi suoi superiori, a noi può sembrare una mancanza da poco, per loro è gravissima!
Il loro concetto di libertà è tale che si fa fatica a far capire alla gente che non tutti sono liberi di tenere in casa armi da guerra per difendersi.
Ma non c'è niente da fare si tratta di impossibilità per noi di capire, quindi sarei un po' più cauto a giudicare gli Usa un paese incivile.
Per un americano è incivile evadere le tasse, noi sotto sotto non siamo poi così severi, anche se con questa crisi l'atteggiamento verso gli evasori sta lentamente, molto lentamente, cambiando ... ripeto! IMHO

Old

Quoto!
Quanto espresso da Zorro in questo post, rispecchia in pieno il mio pensiero su questa vicenda e, più in generale, sulla tremenda differenza fra l'approccio che esiste negli USA e quello che, purtroppo, continua ad esistere in Italia nel rapporto fra cittadini (tutti i cittadini!) e le leggi.
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Roberto1960
Dio maturo
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Registrato: 21/01/08 01:39
Messaggi: 1168
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 29 Lug 2012 01:17    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
@Roberto1960
Notizie Flash
Usa, finanziere Stanford condannato a 110 anni
(ClassTv) Washington. Il finanziere texano Allen Stanford e' stato condannato a 110 anni di carcere. Ha frodato migliaia di investitori per 7 mld di dollari.
oltre al caso più eclatante di Bernard Madoff
e di suo fratello Peter
per non parlare poi dei vertici Enron
in ogni caso, tralasciando questi che sono fatti e non opinioni, a livello di opinioni io ritengo che gli Usa non siano un paese schizofrenico ma semplicemente "esagerato" e questo giudizio noi lo possiamo formulare partendo da una profonda incomprensione dell'american way of life.
Noi sopportiamo, abbiamo sopportato, al governo un corruttore di minorenni, oltre che di giudici, ladro patentato e colluso con la mafia, negli Usa un presidente si è dimesso perchè aveva mentito, tradendo il rapporto di fiducia con i suoi elettori.
La nostra mammina ha tradito il rapporto di fiducia coi suoi superiori, a noi può sembrare una mancanza da poco, per loro è gravissima!
Il loro concetto di libertà è tale che si fa fatica a far capire alla gente che non tutti sono liberi di tenere in casa armi da guerra per difendersi.
Ma non c'è niente da fare si tratta di impossibilità per noi di capire, quindi sarei un po' più cauto a giudicare gli Usa un paese incivile.
Per un americano è incivile evadere le tasse, noi sotto sotto non siamo poi così severi, anche se con questa crisi l'atteggiamento verso gli evasori sta lentamente, molto lentamente, cambiando ... ripeto! IMHO

Va bene, allora diciamo "esagerato", mi rimangio quello "schizofrenico" anche se nella sostanza...

E dico anche che naturalmente non intendevo bollare di inciviltà tutta la società americana tout-court, ma semplicemente la norma in questione, che ribadisco, secondo me non è civile, perché prevede una pena sproporzionata rispetto al reato.

Secondo il tuo ragionamento, tradire un rapporto di fiducia porterebbe ad una pena di 42 anni anche per il furto di una matita.
E a me sembra che questa sia una cosa aberrante, a prescindere dal quanto si possa considerare grave.
Poi possiamo pure chiamarla "american way of life" per dargli un tono, ma la sostanza non cambia.
Resto dell'opinione che alcune aspetti della società americana sono tutt'altro che esemplari e non mi piacerebbe affatto importarli da noi.

Poi sul paragone con la realtà italiana, in cui si cade spesso e clamorosamente nell'eccesso opposto, con me sfondi una porta aperta.
Il nostro codice non penalizza sufficientemente alcuni reati, basti pensare che per l'evasione fiscale è prevista se non erro una pena MASSIMA di tre anni (e infatti in galera non ci va NESSUNO) e addirittura alcuni reati che in altri paesi sono puniti con detenzioni pesanti da noi sono stati depenalizzati!

Penso però che passare da un eccesso ad un altro non fa virtù.

Infine, gli esempi che hai riportato sui "vip" condannati sono a mio parere le classiche eccezioni che confermano la regola.
Le statistiche parlano chiaro: in Usa in prigione ci vanno solamente i poveracci e i membri di alcune minoranze etniche.
La loro popolazione carcararia è circa 10 volte superiore (spero di ricordare bene) a quella europea (in proporzione alla popolazione).
Tuttavia non direi proprio che tutta questa "durezza" abbia prodotto una propensione alla delinquenza nettamente inferiore alla nostra, semmai il contrario.
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OXO
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MessaggioInviato: 29 Lug 2012 12:23    Oggetto: Rispondi citando

Mi chiedo se dopo aver letto questa discussione ci sarà ancora qualcuno in Italia che si chieda perché mai la giustizia non funzioni nel nostro Paese: è evidente che per noi, pronipoti di quel popolo che per primo codificò e divulgò un sistema di regole ancora oggi universalmente accettato ed utilizzato in tutto il mondo (pur con le sue varianti), il tempo ha giocato un brutto scherzo.
Pare francamente incomprensibile come possa essere messo in dubbio e manipolato a favore del potente di turno il concetto basilare di un sistema giuridico sensato, quello della certezza della pena, con i risultati eclatanti già ampiamente illustrati da altri.

Quanto poi al concetto di proporzionalità o meno della pena avocato da qualcuno, mi chiedo quale sia il criterio oggettivo di determinazione di tale parametro: non mi sorprenderebbe affatto scoprire che per il Sig. Napoletone creare delle tessere false per gonfiare artificiosamente il bilancio della propria azienda sia una ragazzata di poco conto, mentre magari il nostro illustrissimo ex-Premier riterrà irrilevante organizzare nelle proprie magioni orgie con minorenni e spacciatori di droga.
Io credo che tale concetto di proporzionalità debba essere variabile e legato all'incidenza sociale di quel crimine in quel determinato momento: nell'era dell'informatizzazione di massa è bene far capire a tutti che certe cose non si fanno, punto. Non sarebbe forse un bene che regole simili siano fissate per chi commette bancarotta fraudolenta, o corruzzione, o nepotismo o molti altri reati tanto in voga di questi tempi? Oppure preferiamo che continuino a governare, magari dal più alto dei colli di Roma...? Shocked
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Zorro
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MessaggioInviato: 30 Lug 2012 10:42    Oggetto: Rispondi citando

Roberto1960 ha scritto:
Le statistiche parlano chiaro: in Usa in prigione ci vanno solamente i poveracci e i membri di alcune minoranze etniche.


Non solo negli Usa ... in tutto il mondo in galera ci vanno solo i poveracci, è nel loro Dna, tant'è vero che quando per qualche raro motivo ci finisce uno dell'establishment, in genere questo soggetto manifesta una sindrome di "non sopportazione del regime carcerario" con esiti diversi, vedi, di recente Tanzi, ma nel passato Cagliari.

Io volevo solo sottolineare che le affermazioni con avverbi temporali quali "mai" e "sempre" fanno scattare campanelli di allarme: si tratta in genere di "generalizzazione indebita".

OXO ha scritto:
Io credo che tale concetto di proporzionalità debba essere variabile e legato all'incidenza sociale di quel crimine

sono perfettamente d'accordo, la proporzionalità della pena è un concetto "socialmente determinato" (così direbbe il buon Carletto M.) e quindi variabile nel tempo e nei luoghi del mondo e affermazioni tipo "quella pena è sproporzionata ergo quel paese è incivile" pecca di assolutismo è integralismo.

L'unica affermazione "politicamente corretta" sarebbe "io non capisco ..." perchè dal punto di vista di quella cultura la pena è sicuramente proporzionata e se non lo fosse sarebbero i processi interni di quella società a cambiare il concetto.

Per noi è incomprensibile che si possano vendere i fucili mitragliatori al supermercato, in Usa no.
Per noi è incomprensibile il senso dell'onore di un giapponese, per loro è incomprensibile non fare harakiri se l'onore è stato leso.
Per noi è incomprensibile l'attenzione maniacale che gli svizzeri hanno per la pulizia dei luoghi pubblici, per loro è incomprensibile come noi si possa vivere buttando le cicche per terra.
Per noi è incoprensibile la sharia, per un mussulmano è "la legge".

Quello della comunicazione tra culture diverse è un discorso di una complicazione pazzesca, una persona che conosco e che ha lavorato molto nel settore della mediazione culturale mi ha spiegato che la condizione pregiudiziale richiesta per compiere il primo passo in un perocrso di avvicinamento tra culture diverse è domandarsi "di quale dei miei valori sono disposto a disfarmi per ...?" mentre invece in genere ci si domanda "a quale dei TUOI valori devi a rinunciare per .... ?"

Senza questo primo passo c'è solo incomprensione e la pretesa di essere "dalla parte della ragione".

So però che questa posizione, che è un po' la mia, è tacciata di "relativismo culturale" ma è solo un'etichetta, come se io dicessi che difendere i valori della cultura trasmessa dalla storia, famiglia e società do ognuno è "integralismo".


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OXO
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Registrato: 10/05/05 18:30
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Residenza: Scandicci

MessaggioInviato: 30 Lug 2012 12:31    Oggetto: Rispondi citando

Quella del relativismo è purtroppo una "trappola" infida: io credo che ci sono dei capisaldi universalmente riconosciuti da tutte le culture (o che almeno, dovrebbero essere tali) quali non si uccide, non si ruba, non si stuprano le donne, non si impone alcun credo religioso, non si discrimina in base al sesso o alle preferenze sessuali, etc., che devono quindi essere universalmente tutelati.
Detto questo, il mio discorso era molto più pragmatico: io non tiro in ballo la cultura di un popolo ma piuttosto le reali esigenze di garanzia del vivere sociale, che possono tranquillamente essere transnazionali: per esempio, nel mondo occidentale credo che il numero degli scippi o delle rapine sia drasticamente diminuito a favore di altre forme di appropriazione indebita (prevalentemente legate al progresso tecnologico), più facili e sicure per chi le commette e anche più redditizie; senza contare poi i crimini societari, sempre più diffusi e drammatici nei loro effetti e sempre ben salvaguardati.
E' qui che si deve introdurre un criterio di elasticità che detti di tempo in tempo quanto sia odioso e dannoso un crimine commesso ai danni del singolo e di tutta la collettività e di conseguenza la pena da comminare, sempre partendo comunque dal principio che ove possibile sia sempre preferibile il recupero sociale di chi commette il reato.
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{paolo del male}
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MessaggioInviato: 05 Ago 2012 19:44    Oggetto: - Rispondi citando

Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum.
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splarz
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Registrato: 20/08/06 15:54
Messaggi: 2767

MessaggioInviato: 06 Ago 2012 14:39    Oggetto: Rispondi

Il criterio oggettivo è il danno che la società (o il singolo) riceve in seguito al reato. Ci andrei cauto con la proporzionalità basata sull'incidenza (non è altro che l'effetto deterrente) perchè si rischia di far pagare maggiormente reati meno gravi.
42 anni di carcere sono esagerati (per un voto di scuola metà della tua vita, se ammazzi qualcuno quanto ti devono dare? la maledizione per le generazioni future?) ed inutili (rieducazione, questa sconosciuta).
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